Hotfix Installazione LDR



Power BI e Facebook–Parte I/3


 

Non ci è capitato spesso di trattare questo tema nel Blog di TechNet, ma le opportunità che questo servizio offre sono troppe per non darvi anche solo un'idea!

Per questo articolo ringrazio il collega Donato Pasqualicchio:

 

pasqualicchio.jpg Mi sono sempre occupato del mondo Linux, ho scritto patch per il kernel   e sono stato mantainer di pacchetti Debian , ma quello che ho sempre preferito fare è stato armonizzare e automatizzare il mio e il lavoro degli altri (ho uno script anche per innaffiare il giardino e non scherzo). In Microsoft mi occupo di Service Management, Automation, Powershell e Machine Learning.

 

Lo scopo originale di questo post era quello di mostrare come poter connettere Power BI Desktop ad applicazioni di Business della famiglia Dynamics o System Center ma, poiché l'uso di Power BI può essere esteso ai più disparati aspetti della nostra vita (pensate ad esempio ad un report delle spese del conto corrente o l'andamento del campionato di basket), ho deciso di mostrarvi come poterlo integrare con i dati scaricati direttamente da Facebook.

Cos'è Power BI? Power BI trasforma i dati in elementi visivi avanzati che puoi raccogliere e organizzare per visualizzare le informazioni a cui sei interessato, per rimanere sempre aggiornato, individuare le tendenze non appena si manifestano e incrementare l'attività

Cosa sarai in grado di fare dopo aver letto questo articolo?

Se seguirai tutte la serie di articoli dedicati a questo argomento potrai ottenere delle statistiche come quelle in figura: qual è il momento della giornata in cui si è più attivi, numero di Like ricevuti in base alle fasce orarie, numero di post scritti, numero di commenti ricevuti e tanto altro!

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Partiamo!

 

Scarica Power BI Desktop gratuitamente e procedi con l'installazione.

Una volta installato, tutto quello che avrai bisogno di fare è connetterti ad una o più fonti dati. Power BI permette di leggere dati da pressoché ogni fonte: SQL, Analysis, File di testo, Excel, Siti web, JSON, Webservice etc.. Un questo esempio ci connetteremo direttamente alle API pubbliche di facebook, il cui connettore è disponibile di default. Clicca su Get Data e scegli Facebook:

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Fai login con i tuoi dati e autorizza PowerBI ad accedere ai dati del tuo account Facebook

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Immagina Facebook come un database, ci sono tabelle relative a quello che fai, ai tuoi amici, ai commenti, ai like e così via. Chiaramente ogni tabella è relazionata ad un altra; ad esempio la tabella commenti è relazionata alla tabella amici che è a sua volta relazionata con la tabella dei like. Arrivati a questo punto, devi scegliere da quale tabella leggere i dati che andrai in seguito ad inserire nei grafici. Negli scenari più avanzati potrai scegliere più di una tabella, anche da sorgenti diverse (per esempio anche da twitter) e relazionare alcuni campi manualmente, ma questa è un'altra storia. La tabella che sceglierò per questa demo si chiama Feed, la quale contiene tutto ciò che concorre ad alimentare la mia bacheca (post, commenti, foto etc..):

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Dopo una veloce preview, sarai pronto ad importare tutti i dati:

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Power BI Desktop è molto intuitivo ed è suddiviso in tre macro aree:

8_thumb.png Design view. Per disegnare le dashboard e visualizzare i dati in forma graficaTable view. Per analizzare e modificare i dati importati. Per esempio, usa questa vista per cambiare il nome della tabella appena importata da "query1″ a "Feed" Relationship View. Per creare relazioni tra tabelle diverse. Non è utile adesso perché abbiamo importato una sola tabella

Ora che i dati sono stati importati, posso partire con la costruzione della mia dashboard. Il primo esempio riguarderà la costruzione di un grafico a partire da una serie di dati che ho già a disposizione di default da Facebook. Il grafico mi mostrerà i diversi tipi di attività che svolgo su Facebook, ad esempio quante foto carico, quanti post inserisco, quanti commenti etc… Mi posiziono nell'area designe e scelgo un grafico di tipo Funnel articolo1_face8

Con un semplice drag and drop posiziono status_type su Group e Id su Values. In più aggiungo un filtro per rimuovere i campi blank:

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Seguiranno nei prossimi giorni altri articoli dove vi mostrerò come creare un grafico a partire da un dato in mio possesso, ma che non è nel formato corretto.

Buon divertimento!


Powershell on Linux


Microsoft loves Linux! Il claim di Satya Nadella, che ha destato inizialmente stupore ed anche un po' di scetticismo, sta prendendo forma sempre di più e soprattutto in maniera concreta. È di qualche giorno fa infatti l'annuncio della versione alpha di Powershell per Linux. A dare l'annuncio è stato proprio Jeffrey Snover Technical Fellow del Microsoft Enterprise Cloud Group, uno degli inventori di Powershell.

Prima di approfondire l'argomento, un ringraziamento all'autore di questo articolo:

Nicola Ferrini 2015 500x619 Nicola Ferrini è un Trainer con oltre 15 anni di esperienza e le sue qualifiche sono focalizzate sull'attività sistemistica, dalle reti ai sistemi integrati, dalla virtualizzazione dei server e dei desktop a quella delle applicazioni. E' un esperto di Private e Public Cloud e collabora con le più importanti community italiane. E' Microsoft MVP per la categoria Windows and Devices for IT e per la categoria Microsoft Azure, nonché Regional Director per tutti gli MVP italiani.

Dopo .NET Core per Linux e SQL Server per Linux, passando per la Desired State Configuration, Powershell si unisce alla famiglia dei prodotti destinati al mondo Open Source. Ed ovviamente non dimentichiamoci del Windows Subsystem for Linux introdotto in Windows 10 Anniversary Update.

Obiettivo di Powershell su Linux è quello di offrire una piattaforma di scripting che sia utilizzabile allo stesso modo sia sui sistemi Microsoft sia su Mac OS e Linux, dando la possibilità a sviluppatori e amministratori di sistema di poter usare un unico linguaggio di scripting, ma potendo anche interagire con i linguaggi esistenti, come ad esempio Python o Ruby.

Il codice è open source ed è stato rilasciato sotto licenza MIT, una delle licenze più permissive, che permette il riutilizzo nel software proprietario sotto la condizione che la licenza sia distribuita con tale software. Questo significa che molti sviluppatori potranno dare il loro contributo e provvedere in maniera rapidissima al rilascio di versioni beta. Si attende con ansia una versione RTM in modo tale da poterla utilizzare subito in produzione, ma le date di rilascio non sono state dichiarate.

Trovate il progetto su GitHub pubblicato alla pagina https://github.com/PowerShell/PowerShell/tree/master/docs

Attualmente sono supportati solo Ubuntu 14.04Ubuntu 16.04CentOS 7Red Hat Enterprise Linux 7OS X 10.11

Il vantaggio di Powershell è ben noto a tutti e molti importanti vendor già da tempo realizzano moduli Powershell per poter gestire i propri prodotti basati su *nix. Microsoft sta lavorando con Chef, Amazon Web Services, VMware e Google, solo per citare alcuni grandi vendor, per migliorare la gestione delle piattaforme di più largo utilizzo usando proprio Powershell.

In più sta estendendo il  PowerShell Remoting Protocol (MS-PSRP) in modo tale che possa utilizzare OpenSSH come trasporto nativo e gli utenti possano scegliere se usare SSH oppure WINRM.

Per cominciare a lavorare con Powershell su Linux visitate subito la pagina https://microsoft.com/powershell


Project Server 2016 - Pianificare e consegnare progetti in azienda


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Il 5 Maggio 2016 è stata annunciata la General Availability di Project 2016, il prodotto della famiglia Office che si occupa di gestione e monitoraggio delle diverse fasi di vita di un progetto aziendale.

Dall'iniziazione passando per l'esecuzione fino alla chiusura, Project permette di avere sempre sotto controllo tutte le fasi di un progetto nonché invitare nuovi attori al progetto e fare richieste specifiche.

In azienda Project 2016 rappresenta un alleato che accelera il raggiungimento degli obiettivi quotidiani e permette di avere sempre il controllo dello stato di esecuzione di un certo progetto. Provalo subito nella sua versione gratuita e impara a usarlo grazie a quattro articoli che ti guidano fino alle prime personalizzazioni e mettiti subito alla prova! Parti dall'articolo introduttivo e qui troverai i successivi:

  1. Installazione e configurazione di Project 2016
  2. Prime personalizzazioni di Project 2016
  3. Flussi di lavoro (in costruzione al momento)

 

Buon lavoro!


Proteggere, Individuare, Rispondere - TechSummit


La quantità di dati digitali da gestire e la loro esposizione aumentano, e questo ci deve spingere ad approfondire tutte le soluzioni a oggi disponibili in ambito di Sicurezza.

Considerando il fatto che qualsiasi azienda è probabilmente sotto attacco ma ancora non lo sa, e considerando il fatto che in media ci vogliono 200 giorni prima di accorgersene, si fa sempre più urgente avere la piena consapevolezza dello stato di salute della propria infrastruttura. La strategia Microsoft in ambito Security e Cyber Security è molto chiara:

  1. Fondamentale è proteggere le risorse dei nostri clienti in ottica di prevenzione da eventuali attacchi informatici. In questo ambito le soluzioni spaziano da Assessment di Active Directory del cliente a screening dell'infrastruttura individuandone eventuali fragilità esistenti
  2. Strategico è individuare le possibili intrusioni nell'infrastruttura dei nostri clienti. Utile in questo caso è poter conoscere per esempio il comportamento tipico degli utenti e avere a disposizione un tutor che lo monitora costantemente e allerti in caso di comportamenti sospetti che potrebbero far risalire a una intrusione
  3. Immancabile è una soluzione che in caso di attacco informatico sappia immediatamente rispondere grazie a una logica di Machine Learning e di estrema conoscenza dell'infrastruttura fornendo raccomandazioni e azioni di recupero

Tutto questo si traduce in soluzioni a oggi esistenti che vanno da Advanced Threat Analytics a Azure Security Center, passando per Azure Information Protection. Le soluzioni sono molteplici ma tutte coerenti alla strategia di Microsoft sopra descritta.

Per approfondire l'argomento e porre eventuali domande vi invito a iscrivervi all'appuntamento milanese del TechSummit che si terrà il 20 e il 21 Marzo. TechSummit è una conferenza Microsoft dove vengono approfonditi argomenti come Cloud, Windows, Big Data, Office 365 e tanto altro con professionisti IT che in alcuni casi arrivano direttamente da Microsoft Corporation oltre-oceano.

Personalmente mi occuperò della sessione "Defend Windows clients from modern threats and attacks with Windows 10 security" dove percorreremo tutte le potenzialità di Windows 10 in ambito sicurezza. Le sessioni sono moltissime, vi invito a sbirciare nell'agenda, troverete sicuramente qualcosa di interessante.

Buon lavoro,


Resource Manager: come funziona il nuovo modello di gestione delle risorse di Azure


Resource Manager è il nuovo approccio per gestire le singole risorse che appartengono a un intero servizio erogato in Microsoft Azure. Fondamentale è capirne le potenzialità per gestire al meglio un insieme di risorse che nel tempo può diventare molto ricco e arduo da gestire.

Un ringraziamento all'autore:

Nicola Ferrini 2015 500x619 Nicola Ferrini è un Trainer con oltre 15 anni di esperienza e le sue qualifiche sono focalizzate sull'attività sistemistica, dalle reti ai sistemi integrati, dalla virtualizzazione dei server e dei desktop a quella delle applicazioni. E' un esperto di Private e Public Cloud e collabora con le più importanti community italiane. E' Microsoft MVP per la categoria Windows and Devices for IT e per la categoria Microsoft Azure, nonchè Regional Director per tutti gli MVP italiani.

Introduzione

 

Quando configuriamo la nostra soluzione di Infrastructure-as-a-Service su Microsoft Azure generalmente creiamo un account di storage dove mettere all'interno le macchine virtuali ed una rete virtuale, oppure se vogliamo far girare un'applicazione web creiamo la Web App ed il database da associare all'applicazione.

Nel vecchio portale di Microsoft Azure (https://manage.windowsazure.com) tutti i componenti che sono interdipendenti ci appaiono separati e poi sta a noi ricordarne le dipendenze. Per questo motivo nel nuovo portale di Azure, raggiungibile all'indirizzo https://portal.azure.com, è stato adottato il modello basato su Resource Manager.

Tramite Resource Manager abbiamo la possibilità di raggruppare tutte le risorse e distribuirle, aggiornarle o anche eliminarle in un'unica operazione. Se poi ci serviamo anche di template basati su JSON il delivery delle nostre applicazioni è enormemente semplificato e se ad esempio vogliamo ricostruire in un ambiente di testing o di staging la nostra infrastruttura di produzione, l'operazione risulta molto più semplice.

I vantaggi offerti da Resource Manager sono numerosi:

· Possiamo distribuire, gestire e monitorare tutte le risorse della nostra soluzione come un gruppo, anziché gestirle singolarmente.

· Possiamo, utilizzando dei template, ripetere la creazione dell'infrastruttura tutte le volte che vogliamo.

· Possiamo applicare dei tag alle risorse utilizzate, in modo tale da organizzarle logicamente.

· Possiamo controllare in maniera granulare l'utilizzo delle risorse del Cloud pubblico, sia dal punto di vista dei costi che dal punto di vista della gestione, implementando il controllo di accesso basato sui ruoli (RBAC) che è disponibile sul nuovo portale di Microsoft Azure.

Il modo migliore per gestire la nostra applicazione è l'utilizzo dei Resource Groups. Un Resource Group è un contenitore all'interno del quale raggruppiamo logicamente le risorse, che da quel momento in poi verranno gestire con lo stesso ciclo di management (creazione, aggiornamento, modifica, eliminazione). Le risorse possono anche essere disponibili in Regioni di Microsoft Azure differenti e possono essere collegate tra di loro quando devono interagire.

Differenze tra i due deployment model: Resource Manager vs Service Management

Ci sono delle differenze sostanziali tra il nuovo modello Resource Manager (ARM) ed il modello classic chiamato Service Management (ASM) e occorre ricordare che i due modelli non sono completamente compatibili tra di loro. Questo è un punto chiave da tenere in considerazione nel momento in cui cominciate a lavorare con il nuovo modello ARM.

Vi consiglio di dare un'occhiata alla lista dei servizi che sono stati già migrati ad ARM al link https://azure.microsoft.com/en-us/documentation/articles/resource-manager-supported-services/ , considerando che Microsoft sta continuando a migrare gli altri servizi e nei prossimi mesi saranno resi disponibili.

Io vi consiglio di creare le nuove risorse con il modello di Resource Manager e se possibile ricreare le vecchie risorse che state utilizzando. Microsoft utilizzerà ARM per implementare le nuove funzionalità di Azure, ma vi posso tranquillizzare sul fatto che al momento non ci sono piani per dismettere il vecchio modello ASM, che continuerà a funzionare.

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Creazione di una nuova macchina virtuale

Se volete creare una nuova macchina virtuale, un nuovo account per lo storage e una nuova rete virtuale nel nuovo portale di Azure http://portal.azure.com vi verrà sempre chiesto che tipo di modello di deployment utilizzare e avrete la possibilità di scegliere tra Resource Manager e Classic, come mostrato in figura.

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Terminata la procedura di creazione della VM avremo una schermata di riepilogo, con l'elenco delle risorse che verranno create.

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Durante il wizard ho deciso di creare un nuovo Resource Group chiamato NuovoResourceGroup (wow che fantasia!). Nel Resource Group sono presenti tutte le risorse utilizzate dalla VM (rete virtuale, storage, nome pubblico, ecc.) e questo ne semplifica di fatto la gestione.

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Ci sono alcune considerazioni da tenere a mente quando lavorate con le machine virtuali:

  • Le reti virtuali create con ARM e ASM sono diverse. Non è possibile quindi aggiungere una macchina creata in modalità Classic ad una rete creata con la modalità Resource Manager
  • Le macchine virtuali create con ASM non devono essere per forza collegate ad una rete virtuale, a differenza di quelle create con ARM
  • Non è possibile utilizzare storage account create con ASM per metterci all'interno macchine da gestire con ARM

Se non abbiamo più bisogno della VM possiamo cancellare l'intero Resource Group e con esso tutte le risorse associate.

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Utilizzo di un template JSON

Uno dei punti di forza di ARM è l'utilizzo di template per la creazione di una o più macchine virtuali. Sul sito https://github.com/Azure/azure-quickstart-templates nella Quick Start Gallery trovate una serie di template già pronti per realizzare le vostre infrastrutture. Cliccando su uno dei template esistenti avrete la possibilità di usare il pulsante Deploy to Azure che vi faciliterà il deployment della configurazione scelta all'interno del vostro tenant. Fantastico!

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Ovviamente è possibile modificare il template ed aggiungere dei parametri a nostro piacimento. Il file JSON è facilmente editabile con un qualsiasi text editor.

Conclusioni

I benefici introdotti tramite Azure Resouce Manager sono davvero notevoli e semplificano di fatto la gestione delle risorse in Microsoft Azure, permettendo all'amministratore di avere un controllo maggiore, di gestirne gli accessi e le autorizzazioni, di automatizzare la creazione delle infrastrutture.

Per ulteriori approfondimenti vi rimando alla puntata di #TecHeroes - Resource manager e Virtual Machine v2 https://channel9.msdn.com/Shows/TecHeroes/TecHeroes-Resource-manager-e-Virtual-Machine-v2


Rivivi l'evento "Privacy & Compliance dei servizi Cloud Microsoft"


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Il 14 Dicembre 2015 in sede Microsoft si è tenuto un evento dedicato alle ultime novità annunciate a proposito dei servizi di  Microsoft Azure , intitolato Privacy & Compliance dei servizi Cloud Microsoft.

Abbiamo approfittato di questa giornata insieme per introdurre temi molto cari ai nostri clienti attuali e futuri, ovvero la Privacy e la Compliance dei servizi Cloud di Microsoft, e per concludere il CTO di Microsoft, Carlo Mauceli , ci ha fornito dati molto attuali e interessanti in ambito di sicurezza di infrastrutture informatiche.

Da oggi c'è l'opportunità di rivivere l'evento grazie alla registrazione messa a disposizione online: a questo link potrete trovare le singole sessioni e visualizzare solo l'argomento che vi interessa maggiormente.

Una ottima opportunità per chi non sempre può fisicamente assistere come pubblico a eventi come questo.

Buona visione!


Security Day 2015–La sicurezza in Cloud e con Windows 10


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Microsoft, in collaborazione con Clusit(Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) annuncia l'evento "Security Day 2015" per il giorno 30 ottobre, presso il Microsoft Innovation Campus di Milano.

L'evento si colloca nell'ambito delle iniziative promosse in occasione del Mese europeo della sicurezza informatica, che si pone l'obiettivo di promuovere la conoscenza delle minacce informatiche e dei metodi per contrastarle. La crescente prevalenza di incidenti di sicurezza, attacchi informatici e malware sofisticati ostacola infatti l'opportunità di ottenere grandi benefici dall'utilizzo di Internet e fa incorrere in perdite economiche significative.Nel corso della giornata approfondiremo il tema della sicurezza informatica nel contesto delle soluzioni Cloud, del nuovo sistema operativo Windows 10 e di Internet of Things, cercando di dare risposta ai principali quesiti in termini di sicurezza, privacy e compliance.

Per l'iscrizione e l'agenda usa questo link.